A cura della Dott.ssa Michela Sbardella – Educatrice professionale

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Non è affatto semplice, soprattutto nei primi anni di vita dei bambini, riconoscere il Disturbo Misto dello Sviluppo. Questo perché i sintomi che in esso si manifestano sono comuni agli altri Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (Disturbo Autistico, Disturbo di Asperger, Disturbo di Rett e Disturbo Disintegrativo dell’infanzia), ma non soddisfano a pieno i criteri diagnostici di una delle sindromi sopraindicate.

Si possono infatti riscontrare compromissioni nelle aree:

  • dell’interazione sociale, data per esempio dalla scarsa ricerca degli altri bambini e dall’ insostenibilità degli sguardi;
  • della comunicazione verbale e non verbale, con possibili difficoltà nell’utilizzo del linguaggio, nella formulazione di un discorso o nell’esposizione dei propri bisogni.
  • del comportamento,  dove gli  interessi del soggetto sono spesso ristretti, ripetitivi e stereotipati.

Il momento della diagnosi, che coincide con l’infanzia dei bambini, è un periodo di grande instabilità per i genitori, nella maggior parte dei casi subentra in loro il senso di colpa e l’incapacità di accettare la situazione dei propri figli, eppure è proprio questo il momento in cui si possono ottenere risultati determinanti per il positivo sviluppo del piccolo. L’intervento domiciliare con figure specializzate ha allora  come grandi obiettivi: il sostegno alla genitorialità e il potenziamento delle autonomie nel bambino. Il lavoro che si svolge dentro le mura di casa entra in una sfera più intima e quotidiana della vita dei suoi componenti. Si potranno infatti osservare le abitudini, le dinamiche familiari, le crisi del piccolo e ancor di più le reazioni stanche dei genitori (grida, pianti, “minacce”, ecc…), le quali spesso non fanno che alimentare le difficoltà del bambino.

L’intervento proseguirà poi con:

  • La valutazione dei comportamenti problema secondo l’analisi funzionale (antecedente, comportamento, conseguenza), nonché l’aiuto ai genitori nella ricerca di nuove strategie per prevenirli e/o estinguerli.
  • Lo sviluppo delle autonomie personali, come mangiare o pensare alla propria igiene personale, e di quelle sociali attraverso l’acquisizione delle regole della vita domestica e comunitaria.
  • Favorire le attività individuali e di gruppo, a partire dalla condivisione di situazioni di gioco e di svago con fratelli, sorelle e l’intero nucleo familiare.
  • Promuovere il benessere del bambino all’interno e all’esterno della famiglia attraverso il consolidamento dell’autostima.
  •  Favorire la comunicazione e la socializzazione.

Da ciò emerge l’importanza di un’alleanza attiva tra  genitori, operatori domiciliari e l’intero team; quello che si intende promuovere è, di fatto, un percorso dove i vari contesti che girano intorno al bambino e la sua famiglia puntino gli occhi  verso la stessa direzione.

Presso “Al Centro” è a disposizione una equipe esperta in età evolutiva e negli interventi domiciliari. Per avere maggiori informazioni è possibile chiamare il 3334589893 o scrivere a info@alcentroroma.it