Da un’intervista a una paziente:

Quando le prendono gli attacchi di fame nervosa di solito?
Sono a casa, sola, sto cucendo a macchina, la musica è accesa, sono le cinque del pomeriggio e mi prende una voglia di biscotti… provo a pensare ad altro.Cerco di dirmi che fa male, che fa ingrassare, che in qualche modo non è che posso sempre essere sopraffatta dalle mie emozioni, dal disagio, però poi mi lascio andare e dico “chi se ne frega” e quindi poi mi butto sui biscotti e mi mangio tutto il pacco. E dopo ho tutti sensi di colpa, mi viene mal di pancia e mi sento una stupida.’


La fame nervosa è quella sensazione di voler mangiare qualcosa, senza avvertire né lo stimolo della fame, né quello di sazietà. E’ una “fame” che origina da uno stato emotivo, solitamente piuttosto intenso, che non si riesce a definire e che trova soddisfazione nell’ingestione incontrollata di cibo.

Il cibo diventa una sorta di consolazione, un sollievo, seppur temporaneo, ad uno stato di agitazione che crea disagio. Spesso sono le emozioni legate alle normali attività quotidiane a diventare stimoli per la fame nervosa o emotiva:

  • una rabbia improvvisa,
  • una situazione difficile che crea preoccupazione ed ansia,
  • un momento di tristezza,
  • uno stato depressivo temporaneo,
  • un momento di noia,
  • qualcosa che ci spaventa.

Solitamente a questi “attacchi di fame” consolatori seguono sentimenti di vergogna, di colpa, di rabbia. La consolazione è solo temporanea, perché non è la fame il bisogno reale che ci muove, è altro che in quel momento non ha un nome preciso, e di conseguenza non trova una soddisfazione adeguata.

Non sempre è facile riuscire a distinguere il sentimento che si prova, soprattutto se si è consolidata l’abitudine a rispondere sempre allo stesso modo, attraverso per esempio il cibo.

Si può credere di non farcela, di non sapere da dove iniziare. Sono comportamenti talmente radicati in noi che abbiamo anche difficoltà ad ammetterlo o riconoscerlo.

In questi casi, è importante affidarsi ad un terapeuta che possa accompagnare in questo cammino di scoperta e di ridefinizione delle proprie emozioni, che aiuti a gestire i momenti di sconforto e di delusione e che possa aiutare eventualmente a dare un senso e una storia ai comportamenti ed alle abitudini, stimolando allo stesso tempo verso il cambiamento, necessario non solo per il benessere psicologico, ma anche del nostro corpo.

Presso “Al Centro” è possibile incontrare sia uno psicoterapeuta che un nutrizionista e ricevere quindi un trattamento integrato che permette di affrontare sia l’aspetto psicologico che l’aspetto biologico tramite una dieta appropriata che unita ad una serie di strategie appropriate aiuta a gestire la situazione di disagio legate al cibo.

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