A cura della Dott.ssa Sara Trinchetti   Psicologa- Psicoterapeuta – Responsabile dell’area età evolutiva

Tempo di lettura: 5 min

I comportamenti oppositivi e provocatori fanno parte della crescita evolutiva dell’essere umano; se tali
comportamenti – soprattutto in età prescolare – si verificano sporadicamente non dovrebbero essere
considerati “automaticamente” “patologici” o “disfunzionali”. Quando, invece, si attuano in maniera
costante e/o generalizzata devono essere oggetto di attenzione clinica perché possono rappresentare un
vero e proprio disturbo del comportamento.


Chi sono i bambini oppositivi/provocatori?

Sono quei bambini che mostrano:

– rabbia persistente e non appropriata rispetto alla propria età evolutiva
– forte irritabilità
– comportamenti provocatori e oppositività

Caratteristiche che causano la maggior parte delle volte difficoltà nell’adattamento e nella funzionalità sociale (familiare e/o scolastica).
I bambini oppositivi sperimentano una povertà di relazioni di attaccamento: durante le interazioni con genitori e altri componenti della famiglia, manifestano alti livelli di testardaggine, scoppi di collera,aggressioni fisiche e verbali.

La qualità e la natura delle interazioni, quindi, è fortemente associata e condizionata dalla disobbedienza,
dall’aggressività e dalla negatività dei comportamenti adottati.

Quando e come si arriva alla diagnosi?

Per la diagnosi di Disturbo oppositivo provocatorio (DOP) è necessario che la modalità di comportamento
ostile e provocatorio duri per un periodo di almeno 6 mesi continuativi e che sia presente durante
l’interazione con almeno una persona diversa dai fratelli.
Nei bambini fino a 5 anni questo comportamento deve avvenire per la maggior parte dei giorni per un
periodo di almeno sei mesi; nei bambini più grandi dovrebbe avvenire almeno una volta a settimana per
almeno sei mesi.

Sintomatologia:

  • Raggiunge spesso lo stato di collera
  • Spesso suscettibile o facilmente irritabile
  • Litiga spesso con adulti e figure autoritarie
  • Sfida le regole
  • Dispettoso e vendicativo
  • Accusa gli altri per i suoi errori e per il proprio comportamento

Nei maschi il disturbo è 3-4 volte più frequente nel periodo che precede la pubertà; in adolescenza
l’incidenza è omogenea.

Inizialmente il DOP si manifesta in famiglia, nella relazione con i genitori; poi le stesse dinamiche si
estendono alla relazione con i fratelli, incrementandosi in frequenza e intensità, fino ad arrivare ad essere
utilizzate anche con gli altri bambini e con gli insegnanti nel contesto scolastico.

Quali sono le cause e i fattori di rischio?

Gli elementi che contribuiscono all’insorgenza e al mantenimento del comportamento
oppositivo/provocatorio possono essere sintetizzati in quattro fattori in interazione tra loro:

• Caratteristiche del bambino (temperamento):

Alcuni bambini sono “per natura”più oppositivi di altri sia dal punto di vista emozionale (più irritabili,
impazienti, intolleranti alle frustrazioni, facilmente annoiabili, ostili, poco reattivi alle punizioni) che
comportamentale (comportamento provocatorio, testardaggine, conflittualità sociale, rifiuto diretto delle
richieste e delle regole, tendenza all’ostinazione e iperattività)
Sebbene gli altri fattori possano esasperare il rischio di una condotta aggressiva/provocatoria, le
caratteristiche temperamentali del bambino rappresentano l’elemento determinante e “basico” nel creare
questa condotta.

• Stile educativo disfunzionale

Disciplina troppo severa o al contrario troppo permissiva  punizioni indiscriminate e uso imprevedibile delle conseguenze. In generale un declino del controllo genitoriale sulle attività del figlio.

• Caratteristiche del genitore

Genitori con tratti temperamentali immaturi, impulsivi, ostili, hanno maggiori probabilità di avere figli oppositivi e provocatori.

• Contesto sociale

Alcune caratteristiche del contesto possono essere fattori di rischio associati per lo più a stili educativi
inefficaci e, indirettamente, al mantenimento del comportamento oppositivo del bambino:

– isolamento sociale materno
– disarmonia coniugale e disaccordo genitoriale
– condizioni di distress personale, economico, sociale

Come Intervenire?

Il bambino con un disturbo oppositivo provocatorio è un bambino ad alta richiesta. TUTTI i genitori di
bambini DOP durante le loro interazioni con i figli sperimentano vissuti di inadeguatezza, incompetenza e
bassa autostima, un senso di frustrazione che, però, contribuisce a rafforzare l’adozione di strategie
educative inadeguate creando un processo familiare coercitivo reciproco: il bambino ottiene il successo
ogniqualvolta sfugge alle richieste e alle regole familiari. In questo modo il comportamento oppositivo ne
risulta rinforzato.
Bisogna aiutare i genitori ad interrompere questo circolo vizioso, costruendo interazioni piacevoli e
soddisfacenti con il proprio figlio.
In un’ottica di “psicologia della salute” un intervento sistemico e volto ad analizzare, comprendere e
modificare il contesto risulta essere particolarmente efficace. Accanto, quindi ad un percorso terapeutico
individuale che miri a sviluppare nel bambino maggiori competenze di autoregolazione, si sceglie di
intervenire con un supporto genitoriale e di collaborazione scolastica affinchè il contesto diventi
“facilitante” per il bambino. A tal fine è risultato efficace intervenire anche con figure specializzate a
domicilio affinchè nell’ambiente di vita del bambino il professionista (psicologo, educatore ecc..) possa
rappresentare un fondamentale “strumento di modeling” per tutti i soggetti coinvolti.

Per maggiori informazioni è possibile chiamare il 3334589893 oppure scrivere a info@alcentroroma.it