Dott. Gianmarco Tessari

Durante l’Estate, il bel tempo e le temperature più elevate consentono al nostro organismo di vivere in condizioni di minore stress rispetto ad altri periodi dell’anno. Tuttavia, in condizioni particolari il clima estivo può diventare eccessivamente caldo e mettere in pericolo la salute.

Le problematiche maggiori si registrano a causa dei livelli di umidità elevata e quando le alte temperature permangono anche durante le ore notturne. Per combattere in modo efficace gli effetti delle ondate di calore è importante conoscere i provvedimenti da adottare per proteggere la salute delle persone a rischio e in particolar modo delle persone anziane.

Esistono segni o sintomi che ci possono mettere in allarme?

La comparsa di crampi, eritemi (piccoli arrossamenti) e papule (piccoli rigonfiamenti solidi della pelle) e la riduzione di alcune attività quotidiane (come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi), sono i primi sintomi, non ancora gravi, di malessere della persona assistita.

Cosa si può fare per prevenire i malesseri dovuti al caldo nel caso di persone anziane o persone affette da demenza ?

In queste calde giornate val la pena ricordare che le persone anziane affette da demenza e che sono ancora autosufficienti o semi autosufficienti, sono maggiormente esposti ai pericoli del grande caldo. 

Qui di seguito i sette passi per aiutare la persona anziana a combattere l’estate:

1. Cibo di qualità e giuste dosi di liquidi

Anche se la persona è ancora autonoma nel prepararsi i pasti, dobbiamo comunque controllate con discrezione cosa sta mangiando non solo in termini di quantità ma soprattutto della varietà del cibo. Il disagio che provoca l’afa potrebbe rendere la persona anziana più irritabile, quindi la delicatezza deve essere massima. Bisogna cercare di capire se è in grado di scegliere le pietanze che vuole prepararsi, se è in grado di cucinarle in modo adeguato senza lasciarle mezze crude o bruciarle. È necessario anche verificare che sia in grado di prepararsi un pasto adeguato alla stagione e alle sue capacità, ad esempio, di masticazione.

Sono preferibili pasti piccoli e frequenti, se possibile bisognerebbe preferire il pesce alla carne perché più digeribile, è meno difficile da masticare ed è ricco di acidi grassi polinsaturi.

Attenzione al cibo anche se c’è la badante!

La stessa attenzione va posta anche se l’anziano vive con un’altra persona di supporto. Bisogna assicurarsi che lei abbia ben presente la necessità di preparare dei pasti adeguati alla stagione e, soprattutto, che vari le pietanze per assicurargli una dieta equilibrata che contenga carboidrati, proteine, grassi, vitamine, sali minerali, e fibre.

Se è straniera assicurarsi che segua la nostra dieta mediterranea e non prepari pasti della sua tradizione. La cucina dei paesi dell’est, ad esempio, è molto più grassa della nostra. Non lasciare in mano la sua cura alimentare a estranei senza aver verificato che sappia preparare una pasta al pomodoro in modo corretto. Se le sue capacità in cucina non sono adeguate, si può rimediare preparando un menu per la settimana e insegnare all’assistente a cucinare le pietanze programmate.

2. Fare attenzione se la persona accusa una perdita di peso

E’ un primo segnale di una dieta scarsamente varia. La conseguenza di mangiare sempre le stesse cose è il sottrarre all’organismo le vitamine di cui ha bisogno. Per noia o per solitudine gli anziani tendono a cucinare sempre gli stessi pasti o a saltarli.

Per dare una mano, se non si può essere presenti durante il pranzo o la cena, si può sempre richiedere al Comune se è attivo il servizio dei pasti consegnati a domicilio. 

3. Bere molto: un consiglio per tutti, ancor di più valido per una persona anziana

Uno degli effetti del caldo estivo su un anziano con demenza è la disidratazione. Il Ministero della Salute consiglia di bere molta acqua. Per una persona affetta da demenza è meglio consultarsi con il suo medico di base per individuare qual è la quantità adeguata per lui anche tenendo conto delle sue patologie.

Il modo più corretto di bere è di farlo gradualmente nell’arco della giornata anche se non se ne sente la necessità. Questo può essere un punto dolente per una persona anziana. In primo luogo perché non è cresciuto con questa idea che si debba bere anche se non si ha sete e quindi introdurre questa nuova modalità può essere molto difficile. In secondo luogo nell’anziano con demenza non si può fare affidamento sulla memoria perché “si ricordi di bere” e nel sollecitarlo continuamente a farlo si può incorrere nella sua ira.

Invece che forzarlo a bere acqua, si può variare preparandogli del tè da bere tiepido, facendogli qualche frullato di frutta (stando sempre attenti a non esagerare per la questione del diabete). Assicurarsi di escludere le bevande commerciali, sempre troppo ricche di zuccheri e spesso gassate.

Bisogna anche fare attenzione che la persona anziana non assuma bevande troppo calde come minestre e brodi, perché hanno l’effetto di aumentare la temperatura corporea, quindi la sudorazione con la conseguente rapida perdita di liquidi. Sull’altro versante non deve bere bevande troppo fredde perché potrebbero causargli crampi e congestioni.

Ovviamente da evitare l’alcool, che aumenta la sudorazione, la sensazione di calore e la frequenza cardiaca.

4. Migliorare l’idratazione con frutta e verdura

Frutta e verdura contengono fino all’80% di liquidi e sono anche ricche di sali minerali, vitamine, antiossidanti e fibre, che, insieme all’acqua, consentono un buon funzionamento dell’apparato digerente.

A causa del rallentamento del metabolismo, molti anziani soffrono di stipsi quindi frutta e verdura forniscono loro le fibre per aiutarli anche per questo ulteriore problema della vecchiaia.

Importante ricordare anche che la stipsi peggiora con la disidratazione.

5. Evitare le uscite nelle ore più calde, scegli il mattino

E’ inutile ripetere ad una persona anziana con demenza che non deve uscire nelle ore più calde. Se gli viene l’impulso di uscire lo farà a dispetto degli effetti del caldo estivo. Per lo meno l’orario dalle 12 alle 17 deve essere bandito e bisogna trovare il modo di arginare la sue uscite per evitare che vaghi per ore senza protezione dal sole e con abiti non adeguati.

Per non arrivare a rinchiuderlo in casa durante quell’orario, bisognerebbe organizzarsi con i familiari perché a turno vi sia sempre qualcuno a vigilare.

Ma estate non significa blindare in casa la persona anziana per timore del caldo. Le prime ore del mattino sono le più fresche e le più adatte per una buona passeggiata o per un giro all’aria aperta in carrozzina se non è più in grado di muoversi autonomamente. Anche in queste ore è preferibile proteggerlo con cappelli e occhiali da sole.

6. Abbigliamento fresco e condizionatore per combattere il caldo estivo

Anche l’abbigliamento può aiutare la persona con demenza a sentirsi più fresco. Preferibili colori chiari e abiti in lino e cotone. Evitare i tessuti sintetici che non lasciano traspirare la pelle e gli possono causare irritazioni di tipo allergico o pruriti. Il condizionatore, o meglio il deumidificatore, possono rendere più piacevole la sua casa. Bisogna scegliere dei modelli che si possano programmare per evitare che lo utilizzi in modo improprio.

Sia che viva da sola, sia che ci sia una persona di sostegno assicurati che la sua abitazione venga arieggiata nelle ore più fresche del mattino. Nelle ore centrali della giornata invece meglio socchiudere le imposte esterne per evitare che gli ambienti si surriscaldano troppo.

7. Estrema attenzione alle medicine

È importante controllare sempre la regolare assunzione dei farmaci. L’abitudine è la migliore alleata delle persone con demenza.

Oltre ad assicurarsi che i farmaci vengano assunti nel giusto dosaggio, bisogna verificare se il caldo estivo non stia modificando la sua condizione fisica. Se, ad esempio, la persona anziano assume farmaci per l’ipertensione, il caldo potrebbe avere anch’esso un effetto sulla pressione abbassandola eccessivamente. Bisogna confrontarsi con il suo medico curante e se si nota eccessiva spossatezza avvisarlo subito per un controllo e magari una modifica della terapia per la stagione estiva.